Cristina
Una pagina web, nonostante l’impegno dello scrittore, non potrà mai descrivere Cristina.
Sono veramente tante le immagini, i flash back che in questo momento pervadono la mia memoria non riuscirò mai a trasmettere chi è questa persona incredibile, dalla forte personalità, dal gusto e dallo stile assolutamente inimitabile. Per noi è, e sarà per sempre la nostra cara amica Chex.
E’ quindi molto più semplice ricordarti utilizzando una sintesi del ricordo di Cristina fatto dalla Prof.ssa Giorgetta Bonfiglio Dosio in occasione dei sei mesi dalla scomparsa di Cristina, il 14 dicembre 2013.
“Tutto inizia qui a Rovigo nel dicembre 1995 in occasione del fortunatissimo corso realizzato dall’Archivio di Stato di Rovigo nel 1995-1996, con il Fondo Sociale Europeo, in collaborazione con la Regione del Veneto e la Sovrintendenza archivistica per il Veneto, corso che ha formato molti degli archivisti che attualmente operano in regione … subito, già durante il corso, Cristina matura una conversione di interessi dall’archeologia all’archivistica, senza però dimenticare né il rigore metodologico appreso all’ateneo bolognese né l’entusiasmo per la ricerca sul campo né l’amore per la sua terra, mettendo a frutto l’approccio stratigrafico tipico di chi scava per ricostruire differenti eppur simili stratificazioni documentarie. Come compito di stage durante il corso, si occupa del riordino dell’archivio del soppresso comune di Buso-Sarzano, conglobato nel 1927 in quello di Rovigo e già frutto nel corso dell’Ottocento di precedenti accorpamenti. Inizia così gradualmente a muoversi negli archivi dei Comuni del Rodigino: Ficarolo nel 1996, nel 1998 e poi sempre “assistito” anche in seguito nel 1999-2000 e nel 2002-2004, Canaro nel 1997, Rovigo nel 1998 e poi nel 2004, 2005, 2006, Ceneselli nel 1998-1999, Polesella nel 1999.
Ma intanto incomincia a uscire fuori provincia, sempre rimanendo in area padana: nel 2002 inizia la collaborazione con la cooperativa “Le Pagine” per il riordino dell’archivio del comune di Dozza Imolese (BO) e nello stesso anno riordina l’archivio di deposito del comune di Povegliano Veronese (VR). Si tratta di lavori di “salvataggio” di patrimoni archivistici altrimenti destinati a una brutta fine: i suoi interventi, spesso limitati a ricognizioni dell’esistente e a sistemazioni dell’archivio di deposito, rimangono inediti e non giungono alla pubblicazione a stampa perché spesso le amministrazioni committenti non arrivano né alla consapevolezza della necessità di un intervento di taglio scientifico né alla copertura delle spese connesse, ma l’opera di Cristina è comunque provvidenziale, perché condotta senza supponenza e con umiltà di servizio e con lo spirito di chi comunque riesce a fare qualcosa, di essenziale ma nello stesso tempo di importante. Intanto cresce anche la sua capacità gestionale che costituisce una delle risorse da spendere a tutela della professione: non appresa da esperti di marketing o di archivistica ma incrementata giorno dopo giorno nel rapporto cordiale eppur autorevole con i committenti. Il dinamismo che la contraddistingueva le faceva superare con grinta imprenditoriale fatica fisica e psicologica, distanze geografiche, difficoltà logistiche, lasciandole il tempo per cogliere il bello e il buono delle situazioni …
Numerosi gli archivi comunali sui quali è intervenuta: Cadoneghe (PD), Comacchio (FE), Adria (RO), Gatteo (FC), Calto (RO), Isola della Scala (VR), Galliera Veneta (PD), Trebaseleghe (PD), Verona, Salizzole (VR), Albaredo d’Adige (VR), Dolcé (VR), Nogara (VR), Zevio (VR), Sermide (MN). Ma se la sua attività comincia nel settore degli archivi comunali, poi spazia in altri ambiti … spesso realizzava suoi lavori archivistici non all’interno dell’ente produttore, ma presso società di conservazione esterne … Cristina si occupa di archivi delle Province (in particolare quelle di Rovigo e Verona, a partire dal 2002); degli archivi delle Regioni (Veneto ed Emilia-Romagna a partire dal 2003); di archivi delle Aziende sanitarie e ospedaliere (l’Ospedale di S. Maria della Misericordia di Rovigo, l’Ospedale di San Luca di Trecenta-RO, l’Azienda ULSS 12 di Padova, l’Azienda sanitaria di Ferrara, l’Ospedale civile di Padova, l’ULSS 17 di Cittadella-PD, l’ULSS 8 Asolo-TV, l’ULSS 10 San Donà di Piave-VE, l’Azienda ULS di Ravenna, a partire dal 1999); di archivi di Consorzi di bonifica, soprattutto rodigini e veronesi, dal 1998; di archivi di aziende pubbliche e private (La Edil Kömmerling di Bosaro-RO, l’Azienda provinciale trasporti di Verona-APTV, l’Azienda mobilità trasporti di Verona-AMT, le Assicurazioni Generali SpA, già a partire dal 1998); di archivi di associazioni (ricordo quelli dell’UDI: Unione Donne Italiane di Ferrara e del “Centro documentazione donne” di Bologna nei quali scattava una particolare forma di empatia archivistico-storiografica-umana di matrice femminista … , dell’archivio di deposito dell’Università degli Studi di Padova … La sua attività in tutti questi settori spazia dalla descrizione inventariale della sezione storica degli archivi alla ricognizione sommaria e al censimento, in preparazione di altri interventi più specifici, ma soprattutto è specializzata nella selezione del materiale da inviare allo scarto, terreno sul quale sviluppa una competenza tutta speciale e di certo superiore rispetto alla media … Inizia, nel 2005, anche la collaborazione con l’IBC (Istituto Beni Culturali) della Regione Emilia-Romagna, che si sostanzia nella campagna di rilevazione degli archivi storici comunali della provincia di Ferrara. Altre collaborazioni istituzionali si aggiungono: quella con me (GBD) nel progetto di ricerca universitario per la descrizione della serie “Trento tomi” del complesso archivistico della famiglia Papafava Antonini dei Carraresi e quella con il Ministero per i beni e le attività culturali. Con quest’ultimo Cristina collabora al progetto nazionale “Carte da legare” per la schedatura, utilizzando il software “Arcanamente”, delle cartelle cliniche degli ospedali neuro-psichiatrici, dedicandosi in particolare al nosocomio provinciale di Rovigo e all’ospedale di Racconigi (CN). Quella in ambito sanitario – e psichiatrico in particolare – è una vera e propria specializzazione, che si concretizza in alcune pubblicazioni … E per tale sua radicata competenza è coinvolta nel progetto “Una città per gli archivi” promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Bologna e felicemente conclusosi con la pubblicazione dei consistenti risultati. L’attenzione per le fasce deboli della popolazione, quelle contro le quali si accanisce non solo il destino ma anche – talvolta – la mancanza di pietas umana, traspare nei suoi lavori archivistici, a fedele rispecchiamento di altre espressioni di concreto impegno sociale che emergono analizzando la sua vita (è stata più volte ricordata la sua attività gestionale nel CdA della casa di riposo di Stienta) … Con la partecipazione come discente ai corsi di aggiornamento organizzati soprattutto dall’ANAI, Cristina inizia a sua volta, a partire dal 2005, a svolgere attività didattica: i suoi interventi sono particolarmente incisivi dal punto di vista didattico perché provengono da una “pari grado” che dimostra di aver sperimentato sul campo le cose che va insegnando. Nel campo didattico, oltre a spendere le sue conoscenze tecniche acquisite nel corso dell’attività professionale, si occupa anche di tutela della professione e, in particolare, degli ALP, gli archivisti libero-professionisti, per i quali non risparmia il suo impegno e dai quali viene letteralmente acclamata come loro rappresentante nel direttivo nazionale dell’ANAI nell’assemblea nazionale del dicembre 2010 a Roma. Questa rappresentanza, assunta quando già la malattia si è manifestata, è condotta con rigoroso, scientifico impegno sia in sede nazionale sia in sede locale … sulla individuazione dei rischi professionali, sugli ambiti di esercizio della professione, sul cosiddetto “tariffario”, su tanti piccoli importanti dettagli, che hanno fatto sì che ci fosse una comunità archivistica”.
Un’altro ricordo a cura di Sergio Primo Del Bello ANAI Lombardia:
L’intervento di Cristina Covizzi all’assemblea ANAI di Milano del 23 novembre 2012.